Bene il risultato nel 2023 per la UIL nazionale, crescono gli iscritti

Oltre 2,3 milioni di tesserati al sindacato, il 26% dal comparto industriale

Sono dati più che positivi quelli del tesseramento alla UIL nel 2023: il sindacato ha visto incrementare gli iscritti, passati dai 2,217 milioni del 2022 a 2,340 milioni dello scorso anno.

Lo ha rimarcato il segretario Pierpaolo Bombardieri nel corso di una conferenza che si è svolta venerdì al Centro Convegni UIL Bruno Buozzi sul tema della Rappresentanza e Rappresentatività. Un risultato che ha trovato risalto in un articolo del Sole 24 Ore (vedi link).

Tra i tesserati crescono leggermente le donne che oggi rappresentano oltre il 46% degli iscritti, mentre calano lievemente gli uomini (-0,3%). La quota dei lavoratori attivi (64,5%) è la prevalente, i pensionati rappresentano il 35,5% degli iscritti.

L’industria è il primo settore per tesserati (26,8%), al secondo posto il pubblico impiego (26,5%), il terziario (18,7%), l’agroalimentare (17,3%), i trasporti (8,7%) e i lavoratori atipici (2,1%). Il 30,92% degli iscritti alla UIL risiede nel Sud d’Italia, il 20,9% nel Nord Ovest, il 16,63% nel Nord Est, il 17,6% nel Centro e il 13,84% nelle Isole.

Una legge sulla Rappresentanza

“Chiediamo al Governo una Legge sulla Rappresentanza – ha spiegato Bombardieri – Il Governo continua a convocarci con altre 40 sigle non distinguendo tra organizzazioni con milioni di iscritti e altre decisamente meno rappresentative. Le stesse che di solito sono meno ostili al governo e firmano contratti in dumping, a danno di chi lavora. Questo accade perché in questo Paese non siamo in grado di definire chi rappresenta cosa. Perciò siamo arrivati alla storica decisione di sostenere una legge sulla Rappresentanza”.

“Per la nostra proposta ci siamo basati su un accordo già sottoscritto con CGIL, CISL e Confindustria per il pubblico impiego con il quale la rappresentanza è data dalla media tra gli iscritti presenti nel registro dell’INPS e i voti ottenuti tra le RSU – ha aggiunto il segretario della Uil – Ecco, non chiediamo altro che una legge con cui ratificare questo accordo così da misurare chi è veramente rappresentativo. Si tratta di un meccanismo che abbiamo iniziato a sperimentare nel settore metalmeccanico e chimico, e sta dando risultati interessanti che vorremmo introdurre in tutto il lavoro privato”.

“Non solo – ha spiegato Bombardieri – Chiediamo questa legge sulla rappresentanza riguardi tutti, comprese le associazioni datoriali. Perché si parla sempre e solo di rappresentanza dei sindacati, ma non di quella della parte datoriale che è ugualmente importante. Infine, proponiamo di prevedere la possibilità di una rappresentanza sindacale unitaria anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti”.

“Siamo consapevoli – ha concluso – che una legge sulla rappresentanza condurrebbe alla valenza Erga Omnes dei contratti e all’applicazione dell’art.39 della Costituzione. Un cambio epocale. Ma siamo anche un’organizzazione che sta al passo con i tempi, che valuta e osserva come cambia il mondo del lavoro, per poi adattarsi così da tutelare sempre e comunque i diritti di lavoratori e lavoratrici. Perciò siamo pronti a confrontarci e auspichiamo che CGIL, CISL, Confidustria e Governo lo siano altrettanto”.