Sciopero dell’11 aprile, alta adesione anche tra i metalmeccanici

UILM Lario in piazza a Lecco con le altre sigle Uil e la Cgil. Flash mob davanti al municipio

 

È stata larghissima l’adesione tra i metalmeccanici allo sciopero generale odierno proclamato da Cgil e Uil per rivendicare zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, il superamento della precarietà e un lavoro con diritti.

Dopo l’ennesima strage sul lavoro alla centrale idroelettrica di Suviana in provincia di Bologna, lo sciopero è stato esteso a 8 ore tra i metalmeccanici in diverse Regioni con manifestazioni di piazza, cortei, presidi davanti agli ingressi delle fabbriche e sotto le prefetture.

In particolare l’estensione dello sciopero a 8 ore, ha riguardato tutte le province dell’Emilia Romagna, della Lombardia, delle Marche, della Sicilia, Sardegna. Anche in altre province lo sciopero si è esteso per l’intera giornata lavorativa come ad esempio a Venezia, Padova e Verona, Siena, Foggia, Udine, Pordenone, Vercelli e in tantissime altre aziende metalmeccaniche sparse lungo il territorio nazionale dove le Rsu, i delegati della Fiom e della Uilm, hanno allungato la proclamazione dello sciopero per tutti i turni lavorativi.

A Lecco i sindacati hanno organizzato un presidio in piazza Diaz, di fronte al municipio, e inscenato un flash mob sul tema della sicurezza nelle aziende e nei cantieri.

L’alta adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei principali settori industriali, nella piccola e nella media azienda, testimoniano il convinto sostegno dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche alle rivendicazioni di Cgil e Uil verso il Governo e il sistema delle imprese.

“Mai come adesso – spiegano Uilm e Fiom – occorre passare dalle parole ai fatti, anche attraverso il rafforzamento della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e con il superamento dell’illegalità lungo tutta la catena dell’appalto e del subappalto. Garantire un lavoro stabile, con diritti e ben retribuito, anche attraverso l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritto dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Occorre infatti valorizzare il lavoro e fermare l’inaccettabile stillicidio di vite umane, quotidianamente sacrificate ai profitti d’impresa e allo sviluppo del Paese”.