Lo sciopero indetto unitariamente dai sindacati del metalmeccanici, presidio di fronte alla Prefettura di Lecco

Trogu (Uilm Lario): “Il Governo ci ascolti. Senza una politica industriale seria, rischiamo di perdere migliaia di posti di lavoro”

Iniziativa unitaria a Lecco per lo sciopero dei metalmeccanici indetto venerdì da Uilm con Fiom e Fim: nel capoluogo lecchese, la mobilitazione ha riunito i sindacati in un presidio di fronte alla Prefettura.

“Scioperiamo, perché? Le nostre ragioni sono quelle del Paese – spiega Gabriella Trogu, segretario della Uilm Lario –  siamo preoccupati per il futuro dell’industria metalmeccanica, un apparato che racchiude settori importanti e trainanti per l’economia italiana e di cui da anni si assiste ad uno smantellamento di interi ambiti manifatturieri  strategici: l’automotive, la siderurgia, l’installazione impianti e la produzione di elettrodomestici. La siderurgia paga dal 2011 l’incertezza dell’ex Ilva, di cui ancora oggi non è definito il rilancio, questo ricade su tutta la sua filiera. Siderurgia che è in difficoltà anche per il caro energia”.

Gabriella Trogu, segretario Uilm Lario

 

“Vogliamo parlare del settore auto? Finito Fiat e Fca, al momento stiamo assistendo non ad annunci di rilancio di altri modelli, ma di altre attività: una per tutti a Mirafiori, per la quale Stellantis pensa ad un grade centro dell’economia circolare. Quale sarà il destino delle tante aziende legate alla filiera dell’auto? Non tutte saranno in grado di riconvertirsi. Così rischiamo di perdere migliaia di posti di lavoro e competenze – prosegue Trogu – La politica si sta dimostrando incapace di affrontare adeguatamente questa situazione, limitandosi a gestire le vertenze caso per caso, senza una visione strategica che è invece necessaria di fronte alla crisi”.

 

La Uilm insieme alle altre sigle “chiede al Governo una maggiore presenza e incisività. Scioperiamo – aggiunge il segretario lariano – per richiamare le controparti ai propri rispettivi ruoli e responsabilità: quella sociale delle imprese, che non devono pensare solo profitto ma garantire le giuste condizioni di dignità, affinché attraverso il lavoro le persone possano realizzarsi nella vita, e quella politica del Governo a cui chiediamo di sostenere il reddito del lavoro e contrastare il precariato, vincolare la qualità dell’occupazione agli investimenti pubblici e privati nei settori considerati strategici, una riforma degli ammortizzatori sociali per tutelare appieno i lavoratori in questi processi di transizione”.

“Sarebbe un grave errore pensare che la crisi si risolva da sola, coinvolgendo soltanto le imprese e gli addetti – aggiunge ancora Trogu –  soprattutto in un territorio come quello lariano dove il manifatturiero  rimane motore trainante dell’economia e se non si agisce potrebbero esserci ricadute sul tessuto sociale. E’ necessario rilanciare l’industria, creare nuova occupazione e nuovo lavoro, più giusto e più equo, dentro le transizioni che non vanno subite ma governate perché diventino opportunità”.

“Oggi  – conclude il segretario Uilm – i metalmeccanici vivono una situazione economica e sociale delicata, servono scelte politiche industriali per far sì che i cambiamenti diventino altrettanto occasioni, servono tavoli di confronto sulle filiere in difficoltà per definire piani di sviluppo, un confronto sull’utilizzo del risorse Pnrr, chiediamo  l’incentivazione dei contratti di espansione e solidarietà per ridurre l’orario di lavoro e favorire il lavoro giovanile. Chiediamo un piano di formazione sulle nuove competenze, riqualificando gli istituti tecnici superiori e il sistema universitario. In Italia, ai giorni d’oggi, non si decide più nulla”.